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Biografia
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Sono nato nel 1971 a Porretta Terme in provincia di Bologna.

Dal 2012 sono felicemente sposato con Sara, mia prima sostenitrice, ma anche critico severo, che con le sue valutazioni obiettive, è per me di grande impulso nel crescere e migliorarmi.

Fin da bambino la fotografia è stata la mia grande passione, già all’età di tredici anni acquistai la mia prima vera fotocamera, una PENTAX K1000, con la quale entrai in un meraviglioso mondo, fatto di tempi di posa, inquadrature e diaframmi. Nel corso degli anni questa passione ha continuato a evolversi, fino a diventare una professione.

Da molti anni, realizzo le mie fotografie utilizzando un sistema Grande Formato 4×5 o Medio Formato 67, composti da diversi corpi macchina e un nutrito gruppo di obiettivi, che mi permettono di interpretare creativamente le più svariate condizioni di ripresa.

Il mio impegno nel praticare e divulgare la fotografia Analogica mi ha portato a tenere corsi, incontri e workshop.

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La Fotografia in Bianco e Nero a Pellicola
Come tutti i ragazzi della mia generazione, mi sono avvicinato alla fotografia utilizzando pellicole a colori, ma più mi appassionavo a questa forma d’arte, più ero sedotto dal magico mondo della fotografia in bianco e nero. Trovavo un fascino particolare nelle fotografie realizzate con questa pratica, ed ero attratto dall’alto livello creativo che questa tecnica permette prima, durante l’esposizione della pellicola e in seguito, in fase di sviluppo e stampa. Fu così che cominciai ad allestire la mia camera oscura, vero cuore pulsante per tutti i fotografi che ancora utilizzano questa tecnica.
Oggi le immagini digitali hanno soppiantato quasi completamente la fotografia tradizionale a pellicola, niente di male, il mondo va avanti, e sotto molti aspetti quella digitale è una tecnologia fantastica. Personalmente non ho niente contro la fotografia digitale, ma detesto l’uso smodato dei programmi di elaborazione d’immagine, capaci di alterare e stravolgere completamente la fotografia, tanto da non sapere più se questa sia vera o frutto di fantasia. Oggi purtroppo, quando guardo una fotografia che mi cattura, dopo un primo momento di entusiasmo, istintivamente mi ritraggo dubbioso e penso, “la meravigliosa immagine che sto guardando è reale o qualcuno si è preso gioco di me utilizzando qualche sofisticato software di elaborazione d’immagine?”.
Io invece ci tengo a far sapere che le mie immagini sono vere fotografie, non corrette o modificate al computer. La luce ha impressionato per un momento la pellicola da me esposta, semplicemente.
Sabilizzazione e montaggio

Prima di essere montate le stampe destinate alla vendita o all’ esposizione, ricevono uno scrupoloso e rigoroso processo di “stabilizzazione” (ciò che consente alla stampa fotografica di conservarsi nel tempo).
Nella mia camera oscura controllo in maniera severa e disciplinata tutto il procedimento chimico e il successivo importantissimo lavaggio delle stampe. Per prima cosa tutta l’acqua che utilizzo in camera oscura passa attraverso speciali filtri capaci di depurarla e trattenere anche le più piccole impurità, utilizzo solo prodotti chimici “freschi” e di primissima qualità. Ovviamente tutto il procedimento è standardizzato per la massima precisione, dalla diluizione dei composti chimici, alla temperatura delle soluzioni, ai rispettivi tempi di immersione nelle stesse. Per garantire la massima durata delle stampe fotografiche, le sottopongo a un doppio trattamento di fissaggio e a un breve ma importantissimo viraggio al selenio (grazie a una reazione chimica ha un forte potere stabilizzante).
Segue un fondamentale e profondo lavaggio con un “hypo clearing” in una speciale lavatrice progettata appositamente per la pulizia delle stampe fotografiche. Grazie alle sue peculiarità e solo dopo l’utilizzo di un’ingente quantità di acqua corrente, precedentemente filtrata e mantenuta a una temperatura costante di circa 20°, la stessa è capace di asportare tutti gli agenti chimici, principalmente residui di fissaggio, che diversamente nel tempo porterebbero inesorabilmente al deterioramento della stampa. Chi acquista una mia fotografia può essere certo che questa resterà perfettamente inalterata per moltissimi anni, probabilmente secoli.
Eseguo personalmente anche le fasi di montaggio delle stampe sui cartoni di supporto, e la realizzazione dei passepartout dedicati. Entrambi i supporti hanno elevate caratteristiche di conservazione e sono classificati:
“Museum Quality”.
Sono cartoni al 100% naturali che soddisfano i più severi test di conservazione
per preservare le stampe negli anni a venire. Il montaggio della fotografia avviene attraverso l’utilizzo di una termo pressa. Una speciale colla termica in fogli è inserita tra la stampa e il cartone di supporto, le tre superfici vengono immesse nella termo pressa per un tempo prestabilito, il calore attiva la colla che tramite la pressione cui è sottoposta va a saldare in maniera indissolubile la stampa al cartone di supporto. Questo tipo di montaggio conferisce alla fotografia una planeità e una stabilità temporale ineguagliabile.
Sul retro del cartone di supporto applico il mio timbro, che riporta tutte le informazioni necessarie alla catalogazione della fotografia, dove indico: stampa tradizionale ai sali d’argento, titolo della fotografia, data di realizzazione del negativo, data di realizzazione della stampa, numero sequenziale della stampa e la firma.

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